Funamboli

La Margherita è un soggetto che serve “ad alimentare la competizione culturale dentro la coalizione”, quindi è meglio buttare a mare la lista unitaria che tanto nessuno si dispererà. Così De Mita. Secondo noi la Margherita farebbe un errore a dargli retta: con il ritorno alla competition rischierebbe di ritrovarsi alle poco gratificanti percentuali di un anno fa. Ma a convincerci ulteriormente della nostra tesi ha provveduto De Mita stesso. “Ds e Sdi – ha detto – pensavano che la lista unitaria portasse alla costruzione del partito riformista, una cosa indeterminata, un po’ come il centrocampo per i sostenitori di calcio. Mica si fa il tifo per il centrocampo”.
E’ chiaro, chi ha mai fatto il tifo per Beckham, Figo o Paolo Roberto Falcao? Per evitare obiezioni cavillose non parleremo dei numeri dieci, che offrirebbero sconosciuti del calibro di Totti, Rivera e Mazzola, ma davvero il paragone tra lista unitaria e centrocampo è perfetto e quasi ci dispiace non sia venuto in mente prima a noi: il punto in cui convivono giocatori dalle caratteristiche diverse, dal mastino al fantasista, da quello che fa girare la palla a quello che salta l’uomo; il reparto dove si fa il gioco e si vincono le partite. Quello di un beniamino dei tifosi rossoneri e azzurri come Gattuso, per non parlare del coro dei tifosi romanisti su Tommasi (gioca bene gioca male lo vogliamo in nazionale), quello da cui partono i tiri da fuori area di Nedved e le giocate di Seedorf, i dribbling sulla fascia di Figo e i cross di Beckham. A pensare un centrocampo così, fantasioso e compatto, ci sarebbe da fare la ola. E davvero non capiamo come possa essere preferibile una squadra in cui Gattuso tenta di levare la palla a Totti in area di rigore, per dimostrare che i tiri a cucchiaio li sa fare anche lui.