Sex & the City e la legge di Mr Big

Alla fine sono arrivate anche su La7 le puntate conclusive di Sex and the City. Con il doppio episodio “in Paris” le ragazze più trasgressive della tv ci hanno salutato definitivamente. Si è conclusa così la serie che per sei stagioni ha popolato i sogni delle donne e gli incubi degli uomini (o viceversa).
Il finale in due atti accontenta tutti e nessuno, lascia spazio a un languido romanticismo e tradisce un po’ la cinica ironia a cui ci aveva abituate. Regala alle protagoniste felicità sentimentali e incornicia il tutto in una dolce e straziante malinconia.
Mentre Carrie parte per Parigi con un sogno al posto del fidanzato, le altre tre ragazze sembrano aver trovato finalmente l’uomo che fa per loro. E questo sarebbe già fin troppo poetico (oltre che statisticamente poco credibile), anche per chi – come noi – per quegli uomini ha tifato spudoratamente. Ma a darci il colpo di grazia ci pensa la nostra Carrie Bradshaw, che quando c’è da fare una mossa avventata non si tira mai indietro e anche stavolta non ha esitato. E così ha mollato un Aleksandr Petrovsky che non ci è mai piaciuto (quello che l’aveva pure portata a Parigi), perché il suo precario equilibrio si muove (come sempre) attorno all’unico uomo che abbia resistito attraverso gli anni, cioè l’unico che sentimentalmente non c’è mai stato: Mr Big.
Per lui ci vorrebbe un capitolo a parte, probabilmente una rubrica a parte.
Ma questa volta è addirittura riuscito in un doppio salto mortale. E sebbene non siamo disposte a credere neanche per un secondo che in sei anni Carrie non abbia mai saputo o usato il suo vero nome, ci è sembrata assolutamente illuminante la metafora che ne viene fuori. Big è talmente irraggiungibile che non ha un nome (tanto meno un cognome). Big è per sua stessa definizione indefinibile e quindi inafferrabile. Ma quando all’ultimo viene preso nella rete, ecco comparire il suo nome. Trasformandosi in un qualsiasi John, Big perde il suo status di uomo-mito e si inserisce di diritto nella schiera degli uomini normali (e l’aspetto imbolsito di Chris Noth non fa altro che rinforzare la sensazione). Può reggere a tutto questo un finale con i fiocchi? Francamente non ne siamo sicure, eravamo troppo impegnate a preoccuparci delle sole due cose che contassero davvero. Due soli tradimenti non avremmo potuto sopportare: l’abbandono di New York e lo scioglimento del quartetto. Siamo consapevoli che questa presunta fedeltà sia oltremodo irreale, ma questo è pur sempre un telefilm e volevamo che rimanesse fedele alla sua filosofia. New York è sempre stata (fin dal titolo) l’anima del telefilm, la quinta splendida protagonista, e mentre (come dice Big) gli uomini andavano e venivano, le ragazze sono state l’unica vera ragione per continuare a seguirlo. Carrie confessa alle amiche: “Cosa sarebbe successo se non vi avessi mai incontrate?”. Loro non sanno immaginarlo, noi nemmeno.