La catena alimentare sanremese

Di Sanremo non si butta via niente. Semmai ce ne fosse stato bisogno, la settimana post sanremese ci ha tolto tutti i dubbi in proposito. Dopo la full immersion di fiori e canzoni, a Rai Uno devono aver pensato che qualcuno avrebbe potuto patire la nostalgia per la kermesse. E desiderando più di ogni altra cosa andare incontro ai bisogni del telespettatore, si sono inventati una comoda ed economica cura omeopatica: Sanremo contro Sanremo. In un colpo solo sono perciò riusciti a riciclare la scenografia dell’Ariston, l’orchestra e i vincitori delle cinque categorie in gara. Infatti l’idea era quella di mettere in competizione tra loro le quattro squadre degli anni ‘60, ‘70, ‘80, ‘90, insieme all’ultima edizione del 2005. Con quale logica fosse possibile tutto ciò resta incomprensibile, ma siamo sicure che la coerenza formale non fosse la loro prima preoccupazione. Come di consuetudine in queste occasioni, assieme alle solite inossidabili vecchie glorie sono stati riesumati cantanti di cui avevamo dimenticato l’esistenza. La più classica operazione nostalgia mixata con il Sanremo più fresco (e non ancora scaduto): non si può dire che a Rai Uno manchino di coraggio. Ma se per caso non fossimo state ancora sazie, a renderci felici ci pensa Music Farm. Dopo la disastrosa edizione dell’anno scorso, con la nuova conduzione della Ventura sono cambiate parecchie cose, ma i concorrenti continuano a essere per la maggior parte vecchie e nuove conoscenze sanremesi, quelle che – anche volendo – non si scordano mai (più che altro perché ritornano ciclicamente a ogni Sanremo). Stavolta, invece di essere alloggiati in una vera beauty farm, sono rinchiusi in una casa che ricorda molto quella di Operazione Trionfo. L’organizzazione dello show e il regolamento della gara sembrano più sensati dell’anno scorso, ma il problema potrebbe essere nel manico. Simona Ventura se la cava meglio con i reality show che con le scimmiette, ma avrebbe bisogno di un po’ di vacanza. In certi momenti dà evidenti segnali di stanchezza, o forse li dava anche prima e non ce ne eravamo mai accorte. Insomma, non sarà una vecchia gloria di Sanremo, ma a volte sembra più bollita di loro.