cosa dicevamo

Angelina e Brad, Jennifer e noi

Non è che Jennifer Aniston sia mai stata Miss Popolarità, da queste parti. Sembrava l’incarnazione di un incubo da quarta ginnasio: la compagna di banco che all’improvviso indovina il taglio di capelli e si ritrova col mondo ai piedi. Perfino la sua Rachel, dopo averla fagocitata, diventava una gemella cattiva sfuggita al controllo. Ogni anno di questi tempi ricominciava il balletto: il contratto di Friends da rinnovare, i sei protagonisti il più possibile compatti e la diceria dietro le quinte che si sarebbe stati a un passo dall’accordo, se solo. Se solo la Aniston non avesse fatto tutti quei capricci. Se solo Brad Pitt fosse stato meno presente. Meno ossessivo. Meno dichiaratamente pronto a una paternità consapevole. La conclusione – alla luce del naso di lei e della nostra ragionevolissima invidia – non poteva che suonare come: la compagna di banco ha vinto la lotteria dell’accoppiamento, un ménage perfetto e case fotografate dappertutto; ha scarpe da riempire gli armadi di sette vite normali e cosa pretende questa? Una carriera: roba da matti. Che sorrida, incassi la liquidazione e si chiuda in casa a sfornare marmocchi biondi, la ragazza. E preghi che somiglino, se non al papà, al chirurgo plastico. Ebbene, ci siamo sbagliate. E’ giunto il momento di fare un passo indietro e chiedere scusa alla compagna Jennifer.
Nessuno credeva davvero che uno come Brad Pitt – che immagineresti smaliziato, dopo la bella Gwyneth Paltrow e la “bestia” Juliette Lewis – potesse cadere nelle trame di Angelina Jolie. L’incarnazione di un altro incubo, peggiore. La ragazzina nata oltraggiosamente bella, ricca e famosa da parte di padre – Jon Voight – che gioca alla Piccola Ribelle Tatuata. Quindi, per inventarsi un’aria maledetta, interpreta una straordinaria modella complicata, scambia liquidi organici in seconde nozze con quella faccia da schiaffi di Billy Bob Thornton, insiste a fare la ragazza interrotta e infine, per non farsi mancare niente, litiga a mezzo stampa col papà. Un decennio francamente sfiancante. Lei ne esce senza uno stropicciamento, un brufoletto, un herpes simplex. Niente. No, il labbro è turgido di suo. Quando le fanno notare che quell’aspetto trionfante, oltre a esasperare le donne di tutto il mondo, sembra non essere di grande aiuto per una carriera di ruoli sofferti, sorride sfavillante da sopra la scollatura di Lara Croft e cambia la targhetta sul portone: Angelina Jolie, Amica di Tutti. Amica “with benefits”, come si usa dire tra gente bene per indicare quei rapporti rilassati tra adulti consenzienti che prima vanno al cinema e dopo chiacchierano volentieri intorno al tavolo della prima colazione. Sessualmente spigliata – e tanto buona – adotta bambini, li riveste di Burberry e cavalca l’onda del mondo difficile per una mamma single. Brad Pitt? Soltanto un amico, appunto. Un compagno di lavoro formidabile sul set dell’ultimo, agitatissimo film: Mr. e Mrs. Smith. Che bella famiglia.
Pare quasi di vederla, Jennifer sull’orlo di un divorzio miliardario che concorda smentite e lamenta insicurezze pesanti di anni. Guarda le foto del marito mentre gioca col bimbo dell’altra e pensa che quasi ci stava per credere, alla storia della compagna di banco miracolata che sposa il principe, felice e contenta. Ci pensa mentre unisce i punti neri davanti allo specchio. Spuntano sempre, i punti neri, quando ci si guarda depresse allo specchio. Spuntano a tutte. Tranne, probabilmente, ad Angelina Jolie. Non è vero che rimandava la gravidanza per concentrarsi sulla carriera, manda a dire la Aniston. Lei lo voleva, un figlio, eccome. Lo voleva subito. Peccato lui si intrattenesse altrove con figli altrui. Perché no che non sono foto di scena, quelle. C’è il ragazzino, in motocicletta. E adesso dicono pure che lei sia incinta. Come, lei chi? Lei, l’incubo, Angelina “son tutte belle le mamme del mondo” Jolie. Pare flessuosa come un giunco, dalle foto? Appunto.
Immancabilmente compunta al Live8 parallelo organizzato da Peter Gabriel con gli artisti africani – perché è ovvio, figurarsi, nemmeno quello di Geldof era abbastanza buono – si affretta a smentire. Del resto, pare sia stata solo vista aggirarsi, avvolta in una palandrana nera, per il reparto “Prima Infanzia” di Harrods. Un passatempo come tanti. Ma noi siamo qui per te, Jen. Il cofanetto di “Sex and the city”, un barattolo di gelato e tutto l’apparato folclorico del caso. Troviamo persino simpatico quel Vince Vaughn paffuto su cui ti arrampichi dal set di “The Break Up”. E se proprio gravidanza Jolie-Pitt ha da essere, che sia scandita da smagliature concentriche, come gli anelli nei tronchi degli alberi. Tanto che importa, a te rimarranno, e per sempre, i capelli più belli del mondo.