Star

Fausto Bertinotti si candida alle primarie e promette con l’Unione un patto di governo per l’intera legislatura. I no global partecipano alle primarie con una loro candidata. Il girotondino Scalfarotto pure. Una fase si è chiusa, quella degli schiaffi e delle urla, per passare a quella – assai più democratica, partecipata e civile – dei voti. Altri girotondini, però, non ne vogliono sapere. Capitanati dai soliti Flores e Travaglio, in agosto hanno raccolto appena centotrenta firme a sostegno di una loro candidatura. Quindi, non potendosi candidare a nulla, sono tornati alla loro attività prediletta: i processi. Attaccare esponenti del centrosinistra colpevoli di non volere lanciare nuove epurazioni alla Rai, rimettendoci ope legis loro e i loro amici. Sabina Guzzanti è indignata, ma si dice tranquilla, perché comunque è “una star” (citiamo testualmente). Beppe Grillo spiega che non si candida alle primarie perché altrimenti vincerebbe (e no, non lo ha detto durante uno spettacolo, lo ha detto sul serio). Travaglio e Flores spiegano in lunghi saggi su Micromega perché i dirigenti della sinistra che stanno per battere Berlusconi sono corrotti e immorali quanto lui o poco meno (Berlusconi ringrazia). Insomma, una fase politica è finalmente giunta al tramonto. La loro. Il fatto che non vogliano accettarlo è comprensibile. E’ normale. Capita a tutte le grandi star, prima o poi. E’ la logica dello star-system girotondino. Dicono di voler cambiare il sistema, ma il loro unico problema, più che mancanza di riflessione, è astinenza da riflettori. Oggi appaiono isolati, domani appariranno all’isola dei famosi. Allora però, lo diciamo subito, potremo finalmente esaudire i loro desideri. E per una volta – con piena convinzione – voteremo per loro.