Lasciate riposare in pace i telefilm

E’ bene chiarirlo subito: siamo ideologicamente contro i cliffhanger. Soprattutto contro quelli che concludono le serie tv. Siamo contro l’uso scriteriato di quel sordido espediente creato per tenere il pubblico incollato al televisore fino alla stagione successiva. Perfino quando non ce n’è alcun bisogno. Siamo contro i finali in sospeso. Siamo contro qualsivoglia colpo di scena che non si risolva completamente prima della fine dell’ultima puntata. Non abbiamo la minima intenzione di aspettare mesi (che qui in Italia potrebbero diventare addirittura anni) per sapere come andrà a finire una storia. Siamo patologicamente incapaci di accettare una spiegazione incompleta, farraginosa e meno che esauriente. Per questo e solamente per questo non ce la siamo sentita di gridare al capolavoro alla conclusione della prima stagione di Desperate Housewives. Perché non eravamo psicologicamente in grado di aspettare mesi per sapere cosa sarebbe accaduto a Mike Delfino. Il finale che però proprio non abbiamo mandato giù è stato quello di Alias, grazie a quella frase: «Per cominciare, non mi chiamo Michael Vaughn…». Frase pronunciata un secondo prima che una macchina si schiantasse contro quella dei nostri due protagonisti (poi solo i titoli di coda). Il fatto è che al di là della trama incomprensibile, dei colpi di scena abbastanza improbabili e dei forsennati cambiamenti di parrucca della protagonista, l’unico vero motivo che ci ha spinto – stagione dopo stagione – a seguire fedelmente Alias è stato proprio Michael Vaughn e la sua sempiterna espressione corrucciata. In suo nome abbiamo sopportato di tutto. Abbiamo continuato a seguire il telefilm perfino quando all’improvviso l’hanno mandato in fast forward di ben due anni (ovviamente in occasione di un altro cliffhanger). E l’abbiamo fatto solo per essere sicure che quella che lui nel frattempo aveva avuto l’impudenza di sposare avesse la fine che si meritava: la morte. Adesso invece, dopo cinque anni di totale abnegazione, avrebbero voluto darci a bere che pure lui – l’unico che è sempre stato ciò che sembrava – non era chi credevamo che fosse? Il loro cliffhanger poteva tranquillamente finire lì, quel che avevamo visto c’era bastato. Ed evidentemente non siamo state le sole a pensarlo. Perché la stagione successiva – quella per cui saremmo dovute restare incollate al televisore – non è andata poi così bene negli States. Tanto che la Abc sembra aver deciso di chiudere la serie definitivamente. E noi non ne siamo minimamente dispiaciute.