Breve sintesi del complotto contro il premier

Ricapitolando, le cose sarebbero andate così: una sedicenne marocchina senza fissa dimora sarebbe riuscita a introdursi più volte in casa del presidente del Consiglio, facendogli credere di avere ventiquattro anni e raccontandogli un sacco di altre balle. Non solo. La stessa ragazza, approfittando vigliaccamente del suo buon cuore, sarebbe riuscita a spillare al nostro primo ministro diverse migliaia di euro. Non solo. Sempre lei, un’adolescente straniera senza fissa dimora, sarebbe riuscita a far credere al capo del governo italiano di essere nientemeno che la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak. Non solo. Tanto la ragazza doveva essere stata convincente nel suo racconto che il nostro apprensivo primo ministro, venuto a sapere poco tempo dopo che la sua giovane ospite era stata arrestata per furto – ma evidentemente senza che questo banale episodio insinuasse in lui il benché minimo sospetto – telefonava direttamente alla questura, per raccontare personalmente l’incredibile storia della di lei illustre parentela. Lo faceva, immaginiamo, per il bene della ragazza, ma certo anche per tutelare le nostre relazioni diplomatiche e i nostri interessi nel complesso scacchiere mediorientale, su cui vigila sapientemente notte e giorno, permettendo di dormire sonni tranquilli anche a noi semplici cittadini, ignari delle infinite sottigliezze della politica internazionale. Dopodiché, informato della difficile situazione famigliare della ragazza, senza farsi tante domande e senza porre altro tempo in mezzo, inviava subito in questura, come delegata della presidenza del Consiglio, una consigliera regionale del suo partito conosciuta come igienista dentale solo poco tempo prima – poco tempo prima delle elezioni, s’intende – con il compito di ottenere l’affido della minorenne. E tutto affinché la ragazza in questione, quella che gli aveva raccontato un cumulo di balle, che gli aveva spillato un sacco di soldi e che lo aveva messo in una posizione così imbarazzante dinanzi alla questura, non dovesse subire ulteriori turbamenti e potesse essere prontamente rilasciata. Questi, se non abbiamo capito male, sarebbero gli argomenti della difesa.