Pokemon, se la caccia nasce con Platone

Dov’è la novità? Fra spazi e luoghi c’è sempre stata una bella differenza. Se la teniamo presente, non sarà difficile collocare i Pokemon che furoreggiano nel mondo – da Central Park al giardinetto pubblico sotto casa – non in uno spazio, ma in un luogo. Che poi è daccapo uno spazio fisico, però riempito di significati, percorso e orientato dalle attività senso-motorie che noi compiamo in esso. A questa fittissima rete di movimenti con cui da sempre avviciniamo o allontaniamo le cose del mondo – le persone, i beni, le merci – si aggiungono ora quelli suggeriti da questa gigantesca caccia al mostriciattolo virtuale. Con le guance paffute, gli occhi grandi, le orecchie a punta e un nome stravagante… continua a leggere

(Il Mattino)