Ridere della vita

Gli italiani ridono della vita: ne ridono assai più e con più verità e persuasione intima di disprezzo e freddezza che non fa niun’altra nazione. Questo è ben naturale, perché la vita per loro vale assai meno che per gli altri, e perché egli è certo che i caratteri più vivaci e caldi di natura, com’è quello degl’italiani, diventano i più freddi e apatici quando sono combattuti da circostanze superiori alle loro forze. Così negli individui, così è nelle nazioni. Le classi superiori d’Italia sono le più ciniche di tutte le loro pari nelle altre nazioni. Il popolaccio italiano è il più cinico de’ popolacci […].
La raillerie [canzonatura] il persifflage [punzecchiatura], cose sì poco proprie della buona conversazione altrove, occupano e formano tutto quel poco di vera conversazione che v’ha in Italia. Questo è l’unico modo, l’unica arte di conversare che vi si conosca. Chi si distingue in essa è fra noi l’uomo di più mondo, e considerato per superiore agli altri nelle maniere e nella conversazione, quando altrove sarebbe considerato per il più insopportabile, e il più alieno dal modo di conversare.
(Giacomo Leopardi, Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani).

a cura di Massimo Adinolfi