Riaperture alla belga

Mentre in Italia da giorni impazza la polemica sul ruolo delle task force governative e sulla mancanza di un piano per la riapertura del Paese, in Belgio è finalmente arrivato il momento della chiarezza. Ieri sera, dopo giorni in cui i giornali pubblicavano stralci di documenti trafugati dai palazzi del potere, si è svolta infatti l’attesissima conferenza stampa del governo e dei governi regionali sul calendario di uscita dal lockdown. Presenti il primo ministro, i presidenti delle tre regioni – Fiandre, Vallonia e Bruxelles-Capitale – e ministri con portafogli vari e competenze eventuali.

Con una certa solennità ai cittadini belgi è stato spiegato – un po’ in francese e un po’ in fiammingo – che la riapertura del Paese sarà articolata in tre fasi (1, 2, 3), ciascuna a sua volta articolata in sottofasi (1a, 1b, …). In ogni fase e sottofase ci saranno nuove aperture delle attività commerciali, scuole, musei e altri luoghi di aggregazione, e sarà progressivamente allentata la stretta sulla libertà di movimento e sulla possibilità di socializzare. Ovviamente – e non poteva essere altrimenti in Belgio – le regole previste, già di loro non semplici da capire, saranno applicate diversamente nelle tre regioni. Quindi potrà accadere che mentre le Fiandre saranno ancora nella fase 1b, la Vallonia sarà già nella fase 2a, e Bruxelles-Capitale in quella 3c. Il tutto in un paese che è grande come la Lombardia.

Forse immaginando che la questione non sarebbe stata di facile comprensione, i presenti hanno deciso di supportare le loro intricate spiegazioni con la proiezione di slide in PowerPoint, che però venivano proiettate nella lingua diversa da quella in cui venivano illustrate, rendendo il tutto ancora più incomprensibile. Il clou della serata c’è stato quando un ministro ha spiegato, con un’incredibile dovizia di particolari, in che modo i bambini potranno andare a fare pipì a scuola («Il numero massimo di bambini che potranno andare insieme al bagno dovrà essere uguale al numero dei lavandini funzionanti»). L’unica cosa che si è capita è che dal 4 maggio riapriranno solo i negozi di tessuti (perché ognuno potrà cucirsi la mascherina che desidera), si potrà uscire al massimo con un amico per volta, ma si potrà andare a pescare e fare kayak. Il tutto senza spostarsi da Bruxelles, dove non esistono né posti per pescare né per poter fare kayak. Magritte, indimenticato pittore surrealista, non si era inventato nulla.