I trent’anni tristi di Happy Days

Per festeggiare il trentesimo anniversario di Happy Days, la Abc ha organizzato uno speciale di due ore che è andato in onda il 3 febbraio. Qualsiasi descrizione del telefilm sarebbe del tutto superflua. Se avete vissuto in questo sistema solare nell’ultimo trentennio (ma anche molto meno, visto che le repliche sembrano non avere mai fine), avrete già in mente quella buffa famiglia degli anni ‘50, il jukebox, le gonne a ruota e quello strano tipo con il giubbotto nero.
La reunion è stata un evento in grande stile, in cui (al contrario di quel che accade di solito) non mancava proprio nessuno: c’era Richie (Ron Howard), l’amatissimo Fonzie (Henry Winkler), l’intera famiglia Cunningham, la piccola Joanie con il fidanzatino Chachi e naturalmente Ralph e Potsie. Non mancava neanche il creatore della serie, Garry Marshall, insieme a sua sorella Penny Marshall e Cindy Williams, che interpretavano le Laverne e Shirley dell’omonimo spin-off.
Per gli amanti del genere queste occasioni sono imperdibili, ma noi non possiamo fare a meno di provare ogni volta un certo disagio. La verità è che nessuno resta giovane per sempre, neanche quel gruppo di ragazzi degli anni cinquanta e vederli ancora lì da Arnold dopo trent’anni ci ricorda dolorosamente che non succede neppure nei telefilm. E se per i volti più conosciuti, come Ron Howard, al decadimento (e alla perdita di capelli) c’eravamo abituati con calma negli anni, per altri l’invecchiamento è stato decisamente troppo rapido. Insomma forse avremmo preferito l’ennesima replica alla cruda realtà. D’altronde avevamo accusato il colpo anche per la reunion di Beverly Hills 90210, che di anni ne festeggiava solo dieci. Perché era stato inevitabile notare che Brandon e gli altri – benché ancora giovani e ben conservati – non erano più quelli di una volta, e con loro pure noi.