My relief in pain

Ugo Lucchese vive, lavora e suona nel circondario di Monza e della Brianza, luoghi che evocano di solito immagini e associazioni ben diverse dai canoni del metallo gotico, salvo puntuali smentite del luogo comune. Lucchese è una di queste: polistrumentista in grado di passare con agilità dal basso ai synths alla batteria, persegue da lungo tempo “oscuri” disegni musicali, dedicandosi a ben tre progetti paralleli. Nel ‘97 entra a far parte degli Aeterea, ora Kaluna, il cui primo ep è stato presentato al Rolling Stone di Milano nel marzo 2005; nel 2004 forma gli Heaven If, gruppo prog prossimo alla pubblicazione del primo lavoro; infine, è anche tra i fondatori dei My Relief In Pain, progetto gothic-metal tra Katatonia ed Anathema, il cui secondo cd è uscito a Febbraio 2006.
In origine formazione a quattro, i M.R.I.P. allineano attualmente Mauro Vetti (Anima Naif, Absentya) alle chitarre e Ida Truglia alla voce, oltre a Lucchese che qui si divide tra basso, batteria, synth e voce. Questo fa del gruppo una creatura da studio, anzi da computer: “As You Pre-Fear”, 28’:06” per cinque tracce, è stato editato, mixato e prodotto su personal computer.
L’autoproduzione sacrifica qualcosa in termini di pienezza e rilievo del suono ma lascia intatta la validità di una proposta del tutto rispondente alla passione e alla filologia del genere; se in alcuni passaggi il sound appare legato, è solo questione di perseveranza e maturazione. Il livello medio delle composizioni è buono e apprezzabili sono i cambi di ritmo, così come l’alternanza tra riff scanditi con decisione e momenti più sognanti. Apre la tradizionale “By My Side”, sostenuta da un discreto lavoro di chitarra; si prosegue con le notevoli “The Herd” (echi di prog nel lavoro ai synth e voce vagamente à la Ian Curtis) e “(Not) Awoke Dead” (divertissement sul tema “zombie” livido di carne, sangue e humor nero); quindi lo strumentale “What Doesn’t Kill Me, Makes Me Stronger”, ballata techno-romantica a dispetto del titolo, introduce la finale “Sea Of Ruins And Pain”, miglior brano della raccolta sia per le soluzioni musicali adottate che per i testi (incluso il ritornello che riprende il nome del gruppo). Complessivamente un buon lavoro per la nuova formazione dove si mettono in mostra ampi margini di progresso; in un genere magari non proposto ogni minuto sulle nostre radio e tuttavia seguito da uno zoccolo duro di appassionati. E giusto per ribaltare un altro luogo comune, va sottolineato che ben due componenti dei M.R.I.P. (il già citato Lucchese e Truglia) lavorano in banca: altro che “stipendio fisso/ferie pagate”, considerate le atmosfere proposte e questo passaggio dall’ultimo brano della raccolta: “There are more or less one, / maybe two chances / Out of a hundred for me / To flee out of all of this / Warm, calm, greed sea of ruins and pain…”.