Partiti americani

Giovedì 19 aprile il Corriere della sera pubblica in prima pagina un veemente intervento dell’ambasciatore statunitense contro il governo Prodi. Tema: il ritiro della compagnia americana AT&T dalla partita Telecom nonostante l’intesa raggiunta con il suo proprietario, Marco Tronchetti Provera. Titolo: “L’Italia e gli investimenti che non arrivano”. Lo stesso giorno, su quella stessa prima pagina, Paolo Mieli – di cui Tronchetti è stato uno dei grandi elettori alla direzione del quotidiano della Rcs – firma uno dei suoi rari editoriali. Tema: il Partito democratico. Titolo: “Il partito americano”.
Questo dev’essere secondo Mieli il Partito democratico (italiano). E per questo ha bisogno di un leader. Scrive Mieli: “Oggi ancora non sappiamo chi possa capeggiare il nuovo partito e candidarsi alla guida del governo (un’idea ce l’avremmo, ma non spetta a noi dare questo genere di indicazione). Sappiamo in ogni caso che quel leader deve essere una sola persona – sottolineiamo: una sola persona – e che dovrà uscire allo scoperto nel giro di poche settimane”.
A dimostrazione del fatto che non spetta al Corriere dare questo genere di indicazioni, sulla stessa prima pagina, l’articolo di Maria Teresa Meli è dedicato allo stesso tema. Titolo: “L’attesa di Veltroni e la sua partita dietro le quinte”. Casomai il diretto interessato non avesse afferrato l’antifona. Perché al Corriere non spetterà dare simili indicazioni (ai lettori), ma al diretto interessato di indicazioni ne dà eccome, e gli detta pure precise scadenze.
Noi pensiamo invece che ai giornali spetti dare tutte le indicazioni che credono, possibilmente in modo esplicito e trasparente – trasparenza, la parola più amata dai giornalisti, specialmente quando si occupano di politica – ma soprattutto pensiamo che al futuro leader del Partito democratico spetterà il compito di non seguire le indicazioni del Corriere della sera, per nessuna ragione al mondo, anche se non sappiamo ancora chi potrà essere all’altezza di un simile compito. Per la verità un’idea ce l’abbiamo, ma non spetta a un sito internet dare questo genere di indicazione (vi possiamo dire però che è una donna, che porta i capelli corti e gli occhiali, che di mestiere fa il capogruppo dell’Ulivo al Senato e che al congresso dei Ds ha letteralmente stracciato quell’altro, il campione misterioso del Corriere).