Apologia di qualunquismo

La polemica cresciuta in queste ore attorno alla presa di posizione del Movimento 5 Stelle contro la legge sulla propaganda fascista ci dà la possibilità di chiarire alcuni punti che nel dibattito pubblico spesso sfuggono. Per esempio, ieri sera in tv un deputato del Movimento difendeva la loro posizione (la legge è «liberticida») asserendo che il Movimento non è né di destra né di sinistra. Il che è interessante, perché il fascismo si presentò come un movimento né di destra né di sinistra, mentre gli antifascisti furono sia di destra che di sinistra.

Mussolini era un ex socialista, direttore di un quotidiano interventista, che disprezzava in egual misura sia i socialisti di Serrati sia i liberali di Giolitti. Il modo di presentare il fascismo agli italiani negli anni venti non fu quello di un movimento di estrema destra, ma di un movimento che superava le vecchie logiche di socialisti e liberali per portare finalmente i cittadini al potere. Per citare Gramsci: «Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano». In ogni caso, il dirsi né di destra né di sinistra non impedì a Mussolini in un secondo momento di fare accordi con molti di quei liberali che tanto disprezzava per eliminare, anche fisicamente, socialisti e comunisti, e poi di fare accordi con Hitler, firmare le leggi razziali, trascinare l’Italia nella Seconda guerra mondiale.

E così nella retorica dei cinquestelle si insinua un altro falso storico, e cioè che per essere antifascisti si debba per forza essere di sinistra. Ma non c’è nulla di più falso. Per essere antifascisti è sufficiente essere democratici. D’altronde, lo stesso movimento antifascista sviluppatosi in Italia sotto il regime e poi sotto l’occupazione nazista vedeva al suo interno protagonisti comunisti, cattolici, azionisti, monarchici, socialisti e repubblicani. Di destra e di sinistra, appunto. E quindi il voler continuamente ribadire di essere qualcosa di diverso, qualcosa che va oltre la destra e la sinistra, ci dice forse più di quanto si possa credere sulla vera natura del Movimento 5 Stelle.