Una generazione senza voce

Lettera di risposta al nostro appello


Cara Left Wing,

non sono mai stata particolarmente interessata alla politica intesa in senso stretto, che ho visto sempre un po’ distante dalla vita reale delle persone. Sono sempre stata abituata ad impegnarmi al massimo nelle mie attività. Dopo molti anni di danza ad ottimo livello ho deciso di provare la meravigliosa esperienza dell’insegnamento di questa disciplina. Anche qui mi sentivo sempre accolta dai consueti sorrisini che in Italia si riservano a chi è giovane e si sente dire di essersi montata la testa. Ho deciso di svolgere questa attività come una passione accanto ad un percorso di studi universitario che qualche anno fa mi ha fatto diventare architetto. Anche questa volta, anche più della precedente, mi sono vista quasi compatita a volte, in un mondo maschilista e basato sull’anzianità. Siccome non mi faccio mancare niente mi sono lanciata anche in un’avventura digitale, quella di aprire un blog e di occuparmi di comunicazione, assecondando un’altra mia grande passione. Passo dopo passo mi rendo sempre più conto che c’è bisogno di rappresentare una generazione, le sue aspettative, le sue difficoltà ma soprattutto le sue qualità. Perché diciamocelo francamente… nella realtà di tutti i giorni chiunque può notare come spesso i miei coetanei riescono a distinguersi nei loro rispettivi campi. Nonostante questo soffriamo evidentemente di un grosso deficit di rappresentanza nei luoghi che contano. È ora di aprire il dibattito pubblico alle nostre esigenze e alle nostre realtà. Per questo sarò con voi a Tarquinia!

Anthea Sanna
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