Alla ricerca del codice Ateco

Lettera di risposta al nostro appello

 

Cara Left Wing,
sarebbe utile parlare di un problema pratico, tra i numerosi con cui deve confrontarsi un professionista coraggioso che si appresti all’apertura di una nuova attività. Nel ginepraio di norme, codicilli, circolari e subnote, spunta il codice Ateco; per i più questo sconosciuto, per gli addetti ai lavori un rompicapo. In breve è una combinazione alfanumerica atta ad identificare un’attività economica ed oggi utilizzata sia a fini statistici che amministrativi. Presenta le varie attività economiche raggruppate, dal generale al particolare, in sezioni, divisioni, gruppi, classi, categorie e sottocategorie, in base alle caratteristiche dell’attività e senza alcun riferimento al tipo di organizzazione, al carattere giuridico della stessa o al modo di operare. Essa è approvata dall’Istat in stretta collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, le Camere di Commercio ed altri enti, ministeri e associazioni imprenditoriali interessate.

La classificazione Ateco 2007 in vigore dal 1° gennaio 2008 derivata dalla Nace (Nomenclatura europea delle attività economiche). La Nace Rev 2 (Regolamento (CE) n.1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006) rappresenta il riferimento europeo per la produzione e la divulgazione di dati statistici relativi alle attività economiche ed è raccordata ad altre classificazioni mondiali. All’apertura di un’attività economica e alla richiesta di attribuzione di partita iva viene assegnato il codice Ateco identificativo dell’attività che verrà svolta. Tale comunicazione è necessaria affinché ciascuna attività sia classificata in modo standardizzato ai fini fiscali, contributivi e statistici. Nella definizione e gestione della classificazione Ateco vi è sicuramente la necessità di mantenere un rapporto dialettico fra stabilità delle classificazioni nel tempo, al fine di permettere la costruzione di analisi pluriennali, confronti nel tempo dell’andamento che caratterizzano i diversi settori ed allo stesso tempo essere espressione di un mondo economico professionale in continua e spesso veloce evoluzione.

Il mondo delle professioni si caratterizza per essere nuovo ed innovativo, vive una fase di ridefinizione normativa e spesso risulta essere espressione di risposte a nuovi bisogni attraverso profili professionali non tradizionali o non pienamente conosciuti nel nostro contesto nazionale. Questo può comportare una difficile o a volte impossibile individuazione di un adeguato Codice Ateco di riferimento e viste le ricadute dirette e indirette di attribuzioni di codici non espressione della propria attività, richiede una attenta valutazione ed approfondimenti a più livelli. La conseguenza più evidente e grave è l’impossibilità di poter avviare un’attività professionale regolare con chiara identificazione dell’attività economica esercitata. L’assenza di un codice di riferimento adeguato comporta spesso la ricerca di codici “in qualche modo attinenti” con vari rischi, da quello di attribuirsi professionalità non consentite o meglio riservate per legge ad alcune categorie professionali diversi da quella di appartenenza, all’inserimento dell’attività in un area non generica definita come “altro”….non classificato altrove.

L’attribuzione di codici non pienamente adeguati o troppo generici può comportare una non chiara identificazione del profilo professionale causando la potenziale compromissione della visibilità di alcuni settori professionali e quindi la loro esclusione dalle attività pianificate, ripercussioni di carattere amministrativo fiscale, la necessità di attivare adempimenti non in linea con le effettive esigenze. Non essere rappresentanti all’interno della classificazione vigente comporta inoltre la conseguenza di studi meno precisi sulle evoluzioni su alcuni comparti e sulle dinamiche socioeconomiche che li caratterizzano, studi che sono invece utili per attivare adeguati interventi di carattere politico e socioeconomico. Risulta pertanto necessario sia un attento monitoraggio di tutti gli usi effettuati, nelle diverse sedi, delle codifiche in vigore, sia soprattutto interventi periodici dei codici stessi, avendo cura di arricchire anche il gruppo tecnico di riferimento, coinvolgendo tutte le parti sociali detentrici di dirette conoscenze dei settori interessati dalle evoluzioni di contesto.

Antonella Muto