C’è un virus nella democrazia, una contraddizione interna che la infetta e ne provoca il collasso. L’ordine democratico è un organismo delicato e dall’equilibro precario, perché promette all’individuo la piena realizzazione di sé e il controllo sulla propria esistenza, ma perché funzioni ognuno deve rinunciare a questa pretesa di assolutezza, accontentandosi di un’approssimazione in nome di un interesse comune. Un atto di fede, insomma, verso una collettività che funziona ma restituisce soltanto una quota di benessere: perché quelle promesse, da sola, la democrazia non le può mantenere. La democrazia garantisce di poter essere qualsiasi cosa si desidera, ma funziona solo se si desidera entro certi limiti. Ma cosa accade quando si rompono gli argini? Cosa accade se l’uomo democratico si trasforma in un narcisista che non riesce più a distinguere tra se stesso e la realtà che lo circonda? La democrazia del narcisismo – Breve storia dell’antipolitica (Marsilio), di Giovanni Orsina sviluppa questa tesi e prova a cercare risposte per capire come siamo potuti arrivare – di nuovo – a contemplare un disastro imminente… continua
(Forbes Italia)