Il governo Prodi vive da tempo una sorta di crisi permanente. Il buon esito della trattativa sulle pensioni non cancella questo dato di fatto e non basta nemmeno a nasconderlo, come dimostrano le tensioni che l’accordo continua a generare nell’Unione, conseguenza di un male più profondo che da tempo corrode il centrosinistra. E che non può essere ricondotto semplicemente alla banale formuletta dei “problemi di comunicazione”.

Il sindaco di Roma apre al Nord la sua campagna per l’elezione a segretario del Partito democratico, partendo da quell’insieme di problemi che generalmente, da qualche tempo, si è preso a chiamare “questione settentrionale”. Si tratta di questioni molto diverse e ampiamente trattate in questi anni: sicurezza, fisco, immigrazione, impresa, infrastrutture. Questi sono i temi sensibili per le persone che vivono e lavorano…

Inconsistente sul piano giudiziario, inesistente sul piano etico e fuorviante sul piano economico – se stiamo alla versione che ne danno i grandi giornali, s’intende – la vicenda Unipol-Bnl presenta tuttavia un aspetto che meriterebbe, a sinistra, una discussione approfondita e sincera. E’ l’aspetto che sabato 28 luglio ha rilevato Piero Sansonetti su Liberazione, in un editoriale dal titolo: “Fassino e D’Alema a un bivio”…

Per capire le ragioni dell’improvvisa crisi nel rapporto tra Cgil e governo non serve guardare al merito dell’accordo (si fa per dire) sottoscritto. Non c’è dubbio infatti che i sindacati, e la Cgil in particolare, abbiano ottenuto più di quanto fino a poco tempo fa fosse anche solo lontanamente immaginabile: non solo un drastico ammorbidimento allo scalone, ma anche gli interventi per le pensioni minime, per i giovani e per i lavori usuranti.

Non sono molti i meriti che è possibile riconoscere al gruppo di consiglieri neoconservatori di George W. Bush. Se ve n’è uno, però, è quello di aver rilanciato un dibattito alto – non di rado folle o visionario, ma mai stereotipato – sulla politica estera statunitense: sulle sue premesse ideali, sulle sue categorie, sulle sue visioni e sui suoi progetti. Beneficiando delle nuove condizioni create dall’11 settembre e di un presidente…

Domenica prossima, al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio, Rosy Bindi discuterà il tema “La buona politica, la cattiva politica” con Gian Antonio Stella, autore del celebre libro-inchiesta “La casta”, da lei tante volte citato in questi giorni. Una scelta che si accorda perfettamente con la linea tenuta finora dalla Bindi, ma anche da Enrico Letta, nella campagna per le primarie del Partito democratico. Una linea dalle radici antiche…

Doveva essere l’estate di Savino Pezzotta. Il vulcanico bergamasco aveva attaccato più volte il Partito democratico: “Là non c’è posto per noi cattolici”. Doveva essere l’estate del suo movimento, figlio del referendum sulla fecondazione assistita e del Family Day del 12 maggio. Doveva essere la sua estate e quella del suo partito: il Partito di Dio. O forse, più semplicemente, il Partito del Cardinale…

In premessa sta anzitutto un’analisi ragionata dello scenario economico globale: delle nuove sfide della globalizzazione (così si dice). Per farvi fronte, la vecchia Europa deve ridisegnare – e sta ridisegnando – i sistemi di protezione sociale che ha potuto costruire nel corso del XX secolo in uno scenario geopolitico completamente diverso. Deve riformare il welfare, e i cambiamenti richiesti sono complessi e dolorosi…

Sulla prima pagina del Corriere della sera, ieri, Gian Antonio Stella ha citato un articolo del 1919 a firma di un antico e illustre collaboratore del suo giornale, Luigi Einaudi, il quale già allora osservava: “A Roma spadroneggia un piccolo gruppo di padreterni, i quali si sono persuasi, insieme con qualche ministro, di avere la sapienza infusa nel vasto cervello”. Quindi Einaudi proseguiva nella consueta polemica liberista…