La prima conseguenza positiva del voto del Senato sulla Finanziaria è che le scadenze temporali si sono allungate almeno un po’. Un governo interamente consegnato alle cronache delle sue giornate parlamentari difficilmente passa alla storia. Ma anche un’opposizione il cui respiro politico non va al di là della prossima votazione e, quando questa non dà gli esiti sperati, non sa fare altro che dare appuntamento alla votazione successiva…

Oggi Beppe Severgnini sul Corriere della Sera affronta un tema di cui purtroppo mi occupo da molto tempo: l’utilizzo scientifico e massivo delle...

Domenica prossima, al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio, Rosy Bindi discuterà il tema “La buona politica, la cattiva politica” con Gian Antonio Stella, autore del celebre libro-inchiesta “La casta”, da lei tante volte citato in questi giorni. Una scelta che si accorda perfettamente con la linea tenuta finora dalla Bindi, ma anche da Enrico Letta, nella campagna per le primarie del Partito democratico. Una linea dalle radici antiche…

In questi giorni si parla con sempre maggiore insistenza di una imminente e decisiva iniziativa istituzionale del presidente della Repubblica che potrebbe cambiare il corso dell’attuale crisi politica. In molti pronosticano elezioni a breve. Tutto, e prima di tutto il buon senso, suggerirebbe alla sinistra di prepararsi alla battaglia finale con Silvio Berlusconi, rimandando ogni altra discussione a tempi migliori. Ma quello che sta accadendo dentro il Partito democratico, dalle primarie di Napoli in poi…

Passano due minuti – quelli sufficienti a pentirsi di non essere daltonico davanti al maglioncino viola da boy scout di sinistra di Matteo Renzi, quelli necessari a farsi una ragione dello show di modernismo percepito rappresentato dai due Mac esibiti come totem sulla scrivania degli organizzatori – per sentire l’espressione “doparie”, seguita (cinque minuti dopo, come da copione) da una dissertazione sulle “linee di crescenza delle città, per riallineare i pianeti in una cosmogonia”. In dodici minuti…

Secondo me è giusto votare sì al referendum elettorale. O meglio, è giusto farsi largo e cercare di costruire le condizioni perché un buon risultato del sì possa poi essere speso in una buona battaglia riformista. La tesi contraria è in apparenza più semplice: restando alla lettera dei quesiti, il premio di maggioranza viene trasferito dalla coalizione al partito primo classificato, dunque si crea un sistema non molto dissimile dalla legge Acerbo, con l’aggravante dell’innalzamento della soglia di sbarramento…

Il morale non è certo altissimo a Danasvej 7, nel sobrio stabile in cui da qualche anno si è ritirata la socialdemocrazia danese, per risparmiare quelle risorse che il sindacato confederale LO ha deciso di corrispondere con sempre minore generosità. Esperti, strateghi e “soldati di partito”, come li chiamano, stanno analizzando l’ultima brevissima campagna elettorale giorno per giorno, quasi ora per ora.