Non è un caso che in questi vent’anni, dal crollo della Prima Repubblica a oggi, il “modello americano” sia divenuto il vangelo delle nostre classi dirigenti in ogni campo: politico, economico, istituzionale. Il caso irlandese, per esempio, è soltanto l’ultima conferma del parossismo ideologico che ha caratterizzato il nostro dibattito pubblico sul piano della politica economica: quanti autorevoli editorialisti e professori di liberismo ci hanno portato l’Irlanda a esempio, prima della crisi…
Mese: Novembre 2010
Nelle cronache politiche di questi giorni, c‘è il rischio che la proposta di Luca Cordero di Montezemolo perda, per superficialità o anche solo per esigenze di spazio nei titoli di giornale, il suo caratteristico formato, e diventi quella, in fondo banale, di una lista civica nazionale. Cosa ha infatti detto il Presidente della Ferrari? Che l’attuale bipolarismo non funziona più. Che ci vuole una riforma della legge elettorale che cancelli un assurdo premio di maggioranza il quale, affibbiato alla coalizione prima classificata…
Sul Sole 24 Ore Luigi Zingales, uno di quei “liberisti di sinistra” che rappresentano forse la più curiosa peculiarità del nostro dibattito pubblico, si stupisce del fatto che Sarah Palin lo citi più volte nel suo nuovo libro come “l’economista che ha fatto di più per difendere il libero mercato durante la crisi”…
Il libro di Chiara Geloni, Highlander – Storie, cimeli e ideali della Prima Repubblica (editrice Memori), non è solo la raccolta di dodici interviste a politici, giornalisti e intellettuali che hanno attraversato con vario grado di responsabilità i decenni repubblicani. Le interviste sono state realizzate nel corso di un programma settimanale di Red Tv e il mezzo televisivo ha aiutato in questo caso a rendere gradevole il linguaggio, pur senza impoverire i contenuti. Ma nel libro c’è più di dodici…
A leggere le prime pagine di tutti i maggiori quotidiani europei sembra di assistere al remake di un brutto film. Questa volta, al posto della Grecia, c‘è l’Irlanda, che recita il ruolo dell’assassino di una Unione europea sempre al di sotto delle necessità e degli eventi. La crisi irlandese è però molto diversa dalla crisi greca, che aveva la sua origine in una serie di trucchi contabili. La “Tigre celtica”, come era chiamata dagli entusiasti pifferai di casa nostra, è stata a lungo indicata come un esempio da seguire…
1) Che si possono prendere delle persone, metterle davanti a una telecamera a elencare cose a caso ed essere seguiti...
“Tremonti è il più bravo ministro dell’Economia che c’è oggi in Europa: ha saputo tenere le redini ben salde, ha scontentato tutti, anche i ministri”. Lo dice Roberto Maroni…
Ogni volta che ci capita di leggere – e negli ultimi tempi capita sempre più di frequente – lunghe, pensose e poliedriche interviste a Walter Veltroni su come il Pd potrebbe tornare vincente, è difficile trattenere un ingenuo moto di sgomento. Nessuno, dopo Corea del Nord-Italia 1-0 ai mondiali del 1966, avrebbe consultato il ct Fabbri per chiedergli consiglio su come vincere la coppa del Mondo a Messico ’70. Nessuno proporrebbe a Claudio Scajola una conversazione sulle opportunità del mercato…
Nel dibattito a caldo sulle primarie milanesi, due mi sembrano le affermazioni degne di commento: la prima è che la sconfitta di Stefano Boeri sarebbe a giudizio quasi unanime una sconfitta politica del Pd, replica della sconfitta pugliese di Francesco Boccia contro Nichi Vendola. La seconda, per alcuni una conseguenza della prima, è che le primarie non sembrano funzionare come ci si aspettava, sia per la partecipazione sia per l’esito. Sotto il primo profilo, credo che dovremmo interrogarci…
Controllo di avere carta di identità e tessera elettorale, scendo le scale, attraverso la strada. Entro nella sezione di Sinistra e Libertà di via Appennini accolto da bandiere accasciate per la pioggia e dal saluto delle cinque persone che si prendono cura di questo seggio elettorale per le primarie del centrosinistra milanese; guardo la lavagna che dice che 144 persone hanno votato prima di me, chiedo come va, mi rispondono: “Mah, dai, abbastanza bene”. Facciamo quattro chiacchiere…
Tra tante discussioni su produttività e competitività del nostro paese – dalle polemiche sulle dichiarazioni di Sergio Marchionne al dibattito suscitato dal recente intervento del governatore Mario Draghi ad Ancona – si tende a rimuovere un elemento di fondo. Il fatto è che a partire dalla seconda metà degli anni Settanta la riduzione dell’economia italiana a quei settori e a quei modelli organizzativi che ancora la caratterizzano – il made in Italy e la piccola impresa – è stata contrabbandata…
Gianfranco Fini ha chiesto le dimissioni di Silvio Berlusconi e l’apertura formale di una crisi di governo, minacciando in caso contrario il ritiro di ministri, viceministri e sottosegretari di Futuro e Libertà. Da vari esponenti dell’opposizione, tuttavia, sono venute reazioni critiche, espresse per lo più con tono di sufficienza, come a dire: beh, tutto qui? Non si capisce che altro avrebbe dovuto dire Fini, per farli contenti. Più che chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio, che doveva fare…