Ma perché l’individualismo è metodologico? Voglio dire: all’indomani del referendum che a Pomigliano ha sancito la vittoria dei sì, Piero Ostellino sul Corriere della Sera ha spiegato che con la maggioranza dei favorevoli all’accordo con la Fiat a Pomigliano “sotto il profilo culturale e del metodo c’è stata la vittoria dell’individualismo metodologico, che riconduce le dinamiche sociali all’individuo, ponendolo al centro, rispetto a quell’astrazione ideologica chiamata collettività”. In qual modo si sia trattato di una vittoria…

Esistono, spiega Kant nella “Critica del Giudizio”, un modus aestheticus e un modus logicus: il giudizio procede secondo il modus logicus solo quando obbedisce a principi determinati, mentre segue il modus aestheticus quando non dispone di siffatti principi. Il che non vuol dire che non disponga di nulla e che non proceda affatto. Non vuol dire neppure che proceda a casaccio, altrimenti non sarebbe un modo…

Proviamo a prenderla dall’altra parte: esiste un diritto a non sapere? Ed è possibile che il non sapere rientri tra le condizioni per cui certe relazioni fra gli uomini possano aver luogo? La prima domanda ha una risposta abbastanza certa: è difficile negare che nei casi di adozione, per esempio, si abbia tutto il diritto di non conoscere i genitori naturali. Così come si ha anche il diritto di rimanere nell’ignoranza circa informazioni che possano essere ricavate dal nostro patrimonio genetico…