Partiamo dall’obiettivo. La manovra Monti è stata fatta per realizzare un consolidamento fiscale tale da consentirci di raggiungere il pareggio di bilancio già nel 2013. Tuttavia, a meno di credere alla favola della “contrazione espansiva”, è chiaro che un aggiustamento di tale entità, vicino a un punto e mezzo di pil, che si somma agli interventi già previsti dalle precedenti manovre del governo Berlusconi, avrà effetti molto pesanti sull’economia. Effetti di cui le pur grigie previsioni per il prossimo biennio…

Buongiorno. Vorrei ringraziare la Brooking Institution, e in particolare il mio caro amico Kemal Dervis, per aver offerto tempestiva ospitalità a questo importante evento. Sono inoltre contento che Sharan Burrow – segretario generale dell’Ituc [International Trade Union Confederation] – possa essere con noi questa mattina. Alla fine della sua opera magna, la Teoria Generale, Keynes si esprime così: “I difetti più evidenti della società economica in cui viviamo sono l’incapacità a provvedere…”

Il dibattito interno al Partito democratico è stato recentemente animato da un confronto tra quelle che qualcuno ha definito l’anima liberaldemocratica e quella socialdemocratica del partito. La prima si è riconosciuta nel (secondo) “discorso del Lingotto” di Walter Veltroni, ripreso su tutti i principali quotidiani. L’altra ha meno simpatizzanti sui giornali, ma ha una certa presa sull’attuale gruppo dirigente del Pd. Un esempio della seconda posizione si ha nella replica di Stefano Fassina al discorso del Lingotto…

Sui fondi di private equity si è scritto molto. Qualcuno li celebra come paladini dell’efficienza globale, altri li percepiscono come entità inquietanti pronte a ghermire ogni possibile preda per fare profitti “a qualsiasi costo”. Come di consueto, il manicheismo non aiuta. Da un lato, infatti, i fondi di private equity possono favorire gli investimenti di imprese in fase di start-up, caratterizzate da fatturati simbolici e da strutture finanziarie…

Salvo clamorose svolte dell’ultimo minuto, Mario Draghi sarà il prossimo governatore della Banca centrale europea. Una scelta che nel nostro paese è stata accompagnata da commenti entusiastici. Francesco Giavazzi, sul Corriere della Sera, mette tra i meriti di Draghi anche quello di aver contribuito, con un’attenta opera di vigilanza, a tenere le nostre banche fuori dalla crisi. Non c’è dubbio che l’Italia abbia avuto meno difficoltà di altri grandi paesi europei. Ma questo non dipende tanto dalle scelte di Draghi…

Presentando al Senato il suo programma di governo, Mario Monti ha affermato che per riformare il mercato del lavoro “è necessario colmare il fossato che si è creato tra le garanzie e i vantaggi offerti dal ricorso ai contratti a termine e ai contratti a tempo indeterminato, superando i rischi e le incertezze che scoraggiano le imprese a ricorrere a questi ultimi”. Molti hanno colto nelle parole del presidente del Consiglio un’implicita adesione alla proposta del cosiddetto contratto unico, autorevolmente sostenuta…