“Non sussiste l’esimente del diritto di critica allorché un magistrato venga accusato di svolgere indagini politiche, in quanto siffatta espressione, evocando l’intenzione di favorire una determinata forza politica a scapito di un’altra, assume una portata offensiva, risolvendosi in un attacco alla sfera morale della persona”. Non può la critica spingersi sino a sostenere “l’asservimento della funzione giudiziaria a interessi personali, partitici, politici, ideologici”. Non importa qui la fattispecie concreta, ovvero se le parole effettivamente usate da Vittorio Sgarbi nei confronti del pool antimafia guidato al tempo da Giancarlo Caselli esorbitassero o meno dalla critica per sfociare in denigrazione, come asserito dall’avvocato Guido Calvi…
E’ stata celebrata la ritrovata volontà di dialogo. Si sono organizzate importanti iniziative multilaterali. Sono stati espressi apprezzamenti reciproci per l’abbandono delle rigidità passate. Le velleità carolinge e anti-statunitensi, in voga nel 2002-04, sembrano ora appartenere a un’altra epoca. Le visioni allucinate (e allucinogene) dei neoconservatori fanno oggi sorridere; pochi adepti paiono ancora prendere sul serio i loro radicali progetti di destrutturazione/riarticolazione dell’ordine internazionale…
Antonio Di Pietro, dopo aver passato la settimana da ministro “autosospeso” per protestare in piazza contro l’indulto, con cui a...