Il Jobs Act è stato forse l’atto legislativo più rilevante degli ultimi mesi. Si è trattato di un passaggio politico particolarmente...
La probabile prossima integrazione delle regole del Fiscal Compact nei trattati europei – prevista, vale la pena ricordarlo, dallo stesso...
Chi si ricorda della “Greenspan put”? Così si definiva la fiducia che il mercato riponeva, dinanzi alle avversità, nell’intervento di Alan Greenspan, deus ex machina che avrebbe abbassato i tassi, inondato di liquidità gli operatori e risolto, in un tripudio generale di “euforia irrazionale”, qualsiasi problema. Si può discutere se le banche centrali debbano considerare, fra i parametri che prendono come riferimento per la fissazione…
Dopo settimane di autentico terrore, il vertice europeo del 9 maggio ha approvato un maxi-piano di salvataggio per la Grecia che, pur fra residue turbolenze dei mercati sul fronte dei cambi, sembra avere ridato un po’ di fiato all’Ue. Oltre all’ammontare complessivo (ben 750 miliardi di euro, ripartiti fra Ue, stati membri e Fmi) e alle modalità di erogazione, due sono le decisioni che possono essere guardate con particolare favore. La prima riguarda la possibilità per la Banca centrale europea di acquistare titoli…
Ancora una volta, in occasione della manovra finanziaria, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti hanno ripetuto che il governo “non ha messo le mani nelle tasche degli italiani”. Mai come in questa occasione dovrebbe però apparire chiaro a tutti il reale significato politico di un simile ritornello. Lasciando per un attimo da parte il tema del valore educativo, civile e culturale dell’espressione in sé – l’idea che il prelievo fiscale da parte dello stato sia equiparabile a una rapina – mai come oggi risultano evidenti…
La ricostruzione fornita oggi su Libero da Franco Bechis circa la cronologia del debito pubblico italiano – sotto il sobrio titolo: “Ecco chi ci ha rovinato” – può colpire per la sua particolare tendenziosità, ma non può stupire: il giornale guidato da Maurizio Belpietro, al pari di tutti gli altri quotidiani, segue una linea editoriale ben precisa, sfruttando notizie e ricostruzioni storico-economiche allo scopo di sostenere o giustificare determinate scelte, e condannarne altre…
Viviamo a 130. E non perché scoppiamo di felicità, andiamo forte in auto o le nostre giornate girano a mille....
[articolo di Mario Lettieri e Paolo Raimondi*]
La crisi finanziaria galoppa negli Stati Uniti e si propaga nel resto del mondo. E’ esplosa con i mutui subprime, cioè mutui immobiliari concessi di fatto senza garanzie e sui quali poi si sono innescate operazioni speculative con strumenti finanziari derivati, e più recentemente ha invaso i settori delle materie prime a cominciare dal petrolio…
Il gruppo Fiat torna a parlare all’Italia. Dopo l’estate, Sergio Marchionne è intervenuto in due contesti non consueti per un dirigente d’azienda: il 22 settembre ha tenuto un discorso durante un convegno organizzato a Mattinata, in Puglia, dall’Università di Foggia e dalla rivista L’Industria (di cui Romano Prodi presiede il comitato scientifico), pubblicato il 23 settembre come editoriale del Corriere della sera, seguito da un ampio dibattito.
La notizia delle dimissioni di Olivier Blanchard da capo economista del Fondo monetario internazionale chiude una stagione davvero eccezionale per...
Non contento di aver riempito intere pagine di analisi e previsioni sulla crisi che hanno fatto la fortuna degli sciocchezzari neoliberisti di mezzo mondo, Alberto Alesina è tornato alla carica sul Sole 24 Ore di ieri con i suoi vecchi cavalli di battaglia, peraltro già ampiamente trattati nel discusso libro scritto a quattro mani con Andrea Ichino: conflitto generazionale, modello universitario e meritocrazia. La tecnica è sempre la stessa. Consiste nella sistematica e deliberata trasformazione…
Il dibattito corrente sul governo Monti mostra due punti deboli. Il primo è l’idea che per abbassare rapidamente gli spread e riportare la calma sui mercati basti sostituire l’attuale capo del governo con una personalità stimata e autorevole che avvii le riforme. Purtroppo il processo di ricostruzione della fiducia è qualcosa di ben più lungo, che ha bisogno del supporto esterno di un impegno credibile dell’Europa. Il secondo punto debole, collegato al primo, consiste nella sottovalutazione delle difficoltà…