Come volesse esorcizzare l’imminente crisi, il giorno stesso della caduta del governo, il 24 gennaio, Stefano Ceccanti pubblica sull’Unità un articolo dal titolo: “Pd: la prova del fuoco”. Come molti altri, Ceccanti afferma che ci troviamo davanti a una crisi di sistema, di cui la crisi di governo è solo un epifenomeno, un effetto secondario che non ha responsabili diretti ma solo cause generali. Il mantra è quello della politica che non decide…

Nell’annunciare che con qualsiasi legge elettorale “il Pd si presenterà con le liste del Pd” Walter Veltroni non ha lesinato gli aggettivi. Leggiamo infatti nei resoconti che egli ha voluto ribadire agli italiani questa apparente tautologia “con chiarezza, formalità e nettezza, in modo da chiudere anche una porta dietro di me”, e a scanso di equivoci, in un tripudio di aggettivazione iperbolica, ha proseguito affermando…

E così, con l’incredibile dichiarazione di Rosy Bindi sulla legge elettorale (“I nostri senatori non voteranno la bozza Bianco”), la retorica veltronian-parisiana del “partito senza correnti” ha già prodotto il suo inevitabile risultato: le correnti senza il partito. Questa è infatti la conseguenza ultima di quanto sabato scorso Walter Veltroni ha deciso e annunciato – due verbi che nel Pd, a quanto pare, sono sinonimi…

Qualche giorno fa abbiamo pungolato l’amministrazione della provincia di Napoli, da sempre governata dai Verdi, sulla raccolta differenziata dei rifiuti in Campania (vedi: La sagra dei rifiuti). Dall’ufficio stampa della provincia riceviamo un elenco analitico delle spese sostenute in questo campo. Ebbene, avevamo detto che la provincia di Napoli ha speso, nel solo 2007, 150.000 euro. Ci eravamo sbagliati, sono 217.000…

Mercoledì 16 gennaio il ministro della Giustizia ha annunciato alla Camera le sue dimissioni per via dell’inchiesta che in Campania ha coinvolto sua moglie, poi diversi esponenti del suo partito, quindi lo stesso ministro. Come inaugurazione dell’anno giudiziario, tema al quale Clemente Mastella avrebbe dovuto dedicare il suo discorso in Parlamento, giusto quella mattina, non c’è male. Mercoledì 16 gennaio resta per molti, tuttavia…

Il contorto processo politico che ha preceduto la presentazione della bozza Bianco in Senato, a ben vedere, costituisce una delle manifestazioni più emblematiche dello scarto tra le potenzialità del Partito democratico e i persistenti limiti culturali del riformismo italiano, eredità di quell’infausta stagione chiamata Seconda Repubblica. In un’affannosa girandola di ambiziosi “modelli ibridi” presto accantonati…

Il governo ha deciso che la Campania ha bisogno di tre termovalorizzatori e di un numero imprecisato di discariche. Sarebbe serio che una volta esaurita la fase acuta dell’emergenza alcuni nodi strutturali venissero al pettine, per essere di esempio a politici e amministratori campani. In questi giorni sono finiti sulla graticola la coppia di ferro Bassolino-Iervolino e il ministro Pecoraro. Nulla si è detto invece del presidente…

Da un po’ di tempo, già prima delle recenti prese di posizione di Dario Franceschini e Walter Veltroni sulla riforma elettorale, c’è qualcosa che suona poco convincente nel modo in cui esponenti politici e politologi vicini al segretario del Pd declinano il tema della vocazione maggioritaria del nuovo partito. Si tratta di un punto delicato, sul quale all’inizio della fase costituente è sembrato esserci un consenso generalizzato…

Cosa si può dire di un segretario di partito che proponga agli avversari un ambizioso progetto di riforme istituzionali, parlando di occasione storica e non esitando ad aggiungere che il fallimento comporterebbe addirittura “rischi per la democrazia”, e che subito dopo affermi, come se niente fosse, che comunque il suo partito si presenterà alle successive elezioni con un’altra proposta di riforma delle istituzioni e della legge elettorale?

Finirà così. Finirà che il governo Prodi cadrà, andremo alle elezioni anticipate con l’attuale legge elettorale e Silvio Berlusconi vincerà con una larga maggioranza – se non altro per la divisione degli avversari – ma non potrà nemmeno cominciare a governare, perché Romano Prodi sarà reintegrato a Palazzo Chigi da una sentenza del Tar. Finirà che Clementina Forleo e Luigi de Magistris chiederanno l’arresto dei magistrati che li accusano…

“In Deutschland bleibt die Mitte rot”, che in italiano suona: “In Germania il centro rimane rosso”. E’ lo slogan che, sullo sfondo di una grande bandiera tedesca, campeggia nel manifesto con cui l’Spd ha deciso di rispondere alla svolta centrista impressa da Angela Merkel al congresso di Hannover della Cdu. D’altronde, per il partito che con Schröder aveva rivendicato di essere il “nuovo centro” (un concetto peraltro già espresso…)