E così, con l’incredibile dichiarazione di Rosy Bindi sulla legge elettorale (“I nostri senatori non voteranno la bozza Bianco”), la retorica veltronian-parisiana del “partito senza correnti” ha già prodotto il suo inevitabile risultato: le correnti senza il partito. Questa è infatti la conseguenza ultima di quanto sabato scorso Walter Veltroni ha deciso e annunciato – due verbi che nel Pd, a quanto pare, sono sinonimi…

Nell’annunciare che con qualsiasi legge elettorale “il Pd si presenterà con le liste del Pd” Walter Veltroni non ha lesinato gli aggettivi. Leggiamo infatti nei resoconti che egli ha voluto ribadire agli italiani questa apparente tautologia “con chiarezza, formalità e nettezza, in modo da chiudere anche una porta dietro di me”, e a scanso di equivoci, in un tripudio di aggettivazione iperbolica, ha proseguito affermando…

Come volesse esorcizzare l’imminente crisi, il giorno stesso della caduta del governo, il 24 gennaio, Stefano Ceccanti pubblica sull’Unità un articolo dal titolo: “Pd: la prova del fuoco”. Come molti altri, Ceccanti afferma che ci troviamo davanti a una crisi di sistema, di cui la crisi di governo è solo un epifenomeno, un effetto secondario che non ha responsabili diretti ma solo cause generali. Il mantra è quello della politica che non decide…

Care amiche e cari amici, ritrovarsi qui oggi, in un momento così complesso e delicato della vita istituzionale del nostro paese, per il decennale della fondazione Italianieuropei, ha senso se questo appuntamento contribuisce a individuare una direzione di marcia che guarda oltre l’attualità della crisi politica e si pone obiettivi ambiziosi e duraturi. Percepisco e condivido la preoccupazione di queste ore…

Siamo qui per i dieci anni di Italianieuropei. Dieci anni fa, poco più, in un’antologia dal titolo problematico, “Oltre la politica”, venivano raccolte dal curatore, il filosofo Roberto Esposito, un certo numero di riflessioni sulla politica di pensatori europei del Novecento. Il loro filo conduttore era la necessità di pensare la sempre più evidente “afasia del nostro lessico politico”. Nell’introduzione, Esposito citava uno sconsolato pensiero di Hannah Arendt…

La gravità della crisi politica che stiamo attraversando impone di riflettere sulle ragioni che hanno reso fragile il riformismo italiano nell’ultimo quindicennio. Una debolezza che trova la sua conferma più emblematica nella speculare forza e persistenza del berlusconismo. Molti commenti alla caduta del secondo governo Prodi hanno giustamente attribuito un carattere periodizzante alla vicenda consumatasi in Senato…

Alla vigilia delle scorse elezioni politiche, nel 2006, tutti i sondaggi, quasi tutti i commentatori e buona parte degli stessi esponenti della maggioranza pronosticavano una vittoria trionfale dell’opposizione. Eppure alle elezioni è andata come è andata. Silvio Berlusconi dovrebbe dunque pensarci bene, prima di rifiutare la proposta di un governo istituzionale per cambiare la legge elettorale. Ma dovrebbero riflettere bene…

Allo stato è probabile che si andrà al voto con la legge elettorale approvata dal centrodestra prima delle ultime elezioni, a ridosso della rovinosa caduta del governo Prodi al Senato e in uno dei momenti di maggiore difficoltà nel rapporto del centrosinistra con l’opinione pubblica. Si potrà discutere a lungo sulle responsabilità politiche che ci hanno condotto a questo esito. In questo momento, però, c’è il rischio che la valutazione…

Cosa accomuna il primario che cerca la sponsorizzazione dell’assessore o del ministro di turno per la sua promozione, l’attrice disposta a molto se non a tutto per un posto in prima fila nel prossimo reality show, gli innumerevoli comuni mortali che ogni giorno, armati di monetina, cercano i numeri fortunati nel Gratta e Vinci, i tanti Consorzi pubblici e semipubblici che si aggiudicano l’esclusiva di un servizio…

E’ sicuro che gli storici di domani faranno non poca fatica a capire. E certo non li aiuterà a orientarsi leggere quel che scriveva il loro più illustre predecessore, Paolo Mieli, agli inizi del 2008. “Qui in Italia non è mai accaduto – si legge infatti nel suo editoriale dell’8 febbraio – che il principale partito della sinistra si mettesse nelle condizioni di candidarsi davvero a governare, con un programma coerente di riforme coraggiose…

Negli ultimi giorni tutti i partiti italiani sono stati investiti da un terremoto che ne ha modificato la collocazione e la fisionomia. L’apparentamento con la lista di Antonio Di Pietro e il probabile accordo con i Radicali decisi dal Pd – ma soprattutto la rottura tra Udc e Pdl – hanno cambiato di colpo le carte in tavola. E forse, chissà, cambieranno anche l’esito della partita che si giocherà di qui al 13 aprile…